Giunge alla sua sedicesima edizione Second Hand – Di Seconda Mano, la storica rassegna di danza contemporanea, diretta da Gabriella Stazio, che da sempre porta a Napoli idee innovative, originali e differenti, innescando confronti e dialoghi tra autori locali, nazionali ed internazionali sulla danza e sui temi culturali della contemporaneità.

Gli spettacoli si terranno sabato 6 maggio ore 20:30, domenica 7 ore 20:00 e lunedì 8 maggio alle ore 20:30  presso Galleria Toledo – Teatro Stabile d’Innovazione. Costi Biglietto: Intero  € 8,00 – Ridotto  € 5,00.


PROGRAMMA DELLE TRE SERATE


Sabato 6 maggio ore 20:30


Archeologica

regia e coreografia di Valeria D’Antonio
danza Valeria D’Antonio
durata 15 min circa

Archeologica vuole esprimere la scoperta di un’essenza ritrovata, fatta di vuoti e pieni che battono il tempo delle connessioni e delle relazioni interne ed esterne all’animo e al corpo. Proprio l’attenzione posta sui pieni, e soprattutto sui vuoti corporei, fa sì che infinite possibilità e sensazioni attraversino l’armatura corporea che, esprimendosi attraverso un lavoro di epurazione, si apre e si rivela. Scoperta e rivelazione, Archeologica mostra un corpo e un animo che già c’erano, ma che solo un lavoro emotivo e delicato, con strumenti sensibili ed idonei, è riuscito a portare alla luce. L’interprete disegna gli spazi, sfrutta i vuoti, e al tempo stesso guarda e si lascia provocare, affinché la reazione sia concorde e sincera. Archeologica è un studio sulle relazioni interne ed esterne del corpo, macchina sensibile, che ascolta, sente, realizza.


Watch your step

Performing Arts Group
regia e coreografia di Sonia Di Gennaro
danzano Martina Galardo e Francesca Gifuni
durata 10 min circa

“L’univo vero viaggio verso la scoperta non consiste nella ricerca di nuove terre ma nell’avere nuovi occhi” Marcel Proust

La coreografia è un viaggio. Un cammino.
Due danzatori in costante “contact” l’uno con l’altro, complici nei loro ritmi e movimenti, seppur con personalità diverse, riescono ad immaginare un viaggio comune sostenendosi a vicenda.


S(k)hin

regia e coreografia di Simona Perrella
danza Simona Perrella
durata 15 min circa

S(k)hin è il tentativo di ricerca di una fisicità plastica attraverso il modellamento del corpo del perfomer come fosse una statua di marmo sciolto che continuamente ritrova un suo “stare” fisico, dando corpo a delle immagini, a delle pose.
Il corpo in questione è quello di una donna, un’Alma Venus apparentemente eterna e statica, la cui essenza marmorea è ora un’immagine in movimento, è ora stasi fotografica nella linea del tempo ma è volontà di essere carne, di uscire dagli schemi geometrici e classicisti del limite, ed aprirsi alla circolarità dello spazio del desiderio, riscoprendo la sua icona di bellezza. Le immagini prendono corpo senza mai fissarsi e l’essere guardati dall’esterno, da un osservatore, da una macchina fotografica, da una videocamera, diventa il punto focale di attenzione per apparire in quanto artista dell’opera d’arte di se stessa.

 

Domenica 7 maggio ore 20:00

OVO 
Mart Company
Una coproduzione con Festival Oriente Occidente, Rovereto
Regia e Coreografie Marco Auggiero
Assistente alle coreografie Giordana Carrese – Valeria Di Lorenzo
Assistente alla regia Camilla Minieri – Rebecca Curti
Direttore tecnico Simone Rinaldi
Scenografie Marco Auggiero – Simone Rinaldi – Myriam Altomonte
Testi Marco Auggiero  – Camilla Minieri–  Simone Rinaldi – Rebecca Curti
Primo Cast Giordana Carrese, Valeria Di Lorenzo, Raffaele Iorio.
Secondo Cast Elvira Perlingieri, Silva Romano, Angelo Fusco, Camilla Minieri, Lorenza Abate.
Durata 60 minuti

Creare un’opera, per un artista, è come generare la vita.
L’ovulo è costituito dalle stesse cellule della pelle, dalle stesse molecole, così come la pelle abbraccia gli organi, il gamete abbraccia la prima fase della nostra esistenza. Una deviazione dal percorso originale.
Una riflessione ad ampio spettro sulle mutazioni genetiche e della vita stessa.
Marco Auggiero si spinge al concetto di evoluzione/ involuzione della specie.
L’uovo è innanzitutto ovulo, ovvero gamete femminile fonte di vita, seme originario da cui si sviluppa l’essere umano minacciato da continue mutazioni che regolano l’intero ciclo vitale, animale e vegetale.
L’affondo del coreografo va oltre: “L’uovo transgenico è la nascita di una nuova specie vivente? E’ una nuova alba? Oppure è l’estinzione dell’essere umano così come lo conoscevamo?”.

 

Lunedì 8 maggio ore 20:30

Metaphor – Studio #1: La Voce della Maschera

performance coreografica di Letizia Gioia Monda
Testi a cura di Luca Della Corte e Letizia Gioia Monda
danzano Luca della Corte, Angela Letizia, Anna Pinto, Cinzia Simonetta
musiche originali Maestro Massimo Varchione
Strumentiste
Tiziana Brancati -Clarinetto Basso
Aleramo Giovanni Di Gregorio – Corno
Floriana Evangelista -Clarinetto Piccolo in MI Bemolle
Sandra  Milena Guida –Flauto
Sabrina  Uccello – Clarinetto in SI Bemolle
durata 25 min circa

Metaphor – Studio #1: La Voce della Maschera mette in scena una ricerca coreografica che ha il fine di comprendere di quale identità il corpo oggi si faccia metafora. Partendo da elementi della tradizione napoletana, e traendo dalle maschere di Pulcinella, Meo Patacca, Gianduia, Coviello e Ragonda principi estetici di riferimento, il lavoro mira a leggere il ruolo sociale e politico che ha assunto il soggetto nella società contemporanea. I codici espressivi e linguistici si intrecciano in un contrappunto armonico che troverà la sua risoluzione nella maschera di Arlecchino che, appellandosi alla libertà d’espressione, attraverso una disperata e spasmodica ricerca per costruire la propria identità, denuncerà la comparsa di una nuova alterità: l’ater ego di colui che un ego e una voce non ha.

Lo spettacolo è stato prodotto in collaborazione con Movimento Danza – Organismo di Promozione Nazionale e  con il Conservatorio di San Pietro a Majella di Napoli – Classe di Musica d’Insieme e da Camera del M.° Eugenio Ottieri.
La coreografa ringrazia la Prof.ssa Gabriella Stazio per la sua grande professionalità, e per il supporto e la fiducia riposta nel progetto e il Prof. Eugenio Ottieri per la disponibilità nel sostenere la collaborazione artistica tra musica e danza.

 

Na Die Ander
regia e coreografia di Sara Bizzoca ed Elisabetta Bonfà
con Sara Bizzoca ed Elisabetta Bonfà
durata 30 min
Spettacolo vincitore del bando “Residenza: la casa della nuova coreografia ed. 2016”

“Per quelli che l’attraversamento ammucchiati e in piedi sopra imbarchi d’azzardo,il mediterraneo è un buttadentro”. Erri De Luca

Na Die Ander è un viaggio tra sabbia ed acqua, è lasciare un paese per realizzare un sogno. Naufragio degli Ulisse contemporanei, dove il ritorno a casa viene sostituito dal ricreare una nuova casa, sradicando le proprie radici e cercando di piantarle in una nuova terra.  Ma prima si attraversa il mare, ostacolo da superare, nel cui mare sono morte migliaia di persone che arrivavano da più paesi, guidate dal sogno di una vita migliore. Un’analisi del fenomeno dell’immigrazione, e le sue tragiche conseguenze, raccontando attraverso il movimento le storie   epiche  di chi sopravvive e cerca un collocazione all’arrivo. Uno spunto di riflessione come atto di coscienza di qualcosa che c’è e che si vuole ignorare.
Prodotto dalla compagnia Koreoproject e supportato da ACS Abruzzo Circuito Spettacoli.

 

Questa rassegna si svolge nell’ambito del progetto CUNAE Nuove generazioni di artisti – Pratiche e processi per il ricambio generazionale dei giovani talenti.