La pluripremiata Compagnia Movimento Danza ritorna in scena a L’Aquila con “Il Luogo del Paradosso”, progetto coreografico di Gabriella Stazio con Roberta Escamilla GarrisonJoseph FontanoClaudio MalangoneSonia Di GennaroMichele Simonetti ed Angela Caputo.

Lo spettacolo si terrà mercoledì 31 luglio 2019, ore 21:30, all’Esedra dell’Emiciclo, con ingresso libero fino ad esaurimento posti.

L’evento rientra nel programma dell’ottava edizione de I Cantieri dell’immaginario, rassegna di musica, teatro e danza dell’estate aquilana.

Coproduzione tra Movimento Danza e Teatro Stabile Napoli – Teatro Nazionale, “Il luogo del paradosso” ha debuttato lo scorso marzo al Teatro Mercadante di Napoli.

Protagonista della coreografia è il corpo come “luogo di un paradosso” ovvero, secondo Jacques Le Goff, il luogo dove si incontrano peccato e martirio, dove si sfidano le tensioni della civiltà occidentale, dove si manifestano le sue logiche e contraddizioni.

Interagendo con il sound designer Francesco Giangrande e le sue musiche originali eseguite dal vivo, ogni danzatore darà espressione alle “avventure” del proprio corpo, liberandolo dalla “costanza dell’oblio”, dai meccanismi del “reprimere, interiorizzare e privatizzare” che occultano le sue tante storie, tutte uniche, tutte da scoprire.

La coreografia è una straordinaria occasione per vedere danzare insieme Roberta Escamilla Garrison e Joseph Fontano, due protagonisti assoluti della danza mondiale che hanno contribuito fortemente alla diffusione della danza contemporanea in Italia, dagli anni ’70 in poi, sia come artisti che come docenti. Per loro è stato un grande piacere accogliere l’invito ad unirsi alla Compagnia di Gabriella Stazio, una delle loro prime allieve italiane.
Con Garrison e Fontano danzeranno anche Claudio Malangone, rinomato coreografo e direttore artistico di Borderline Danza, e Michele Simonetti, professore di danza contemporanea presso il Centre Anjaliom e il Conservatoire Erik Satie Le Blanc Mesnil di Parigi. Entrambi sono stati tra i primi danzatori della Compagnia Movimento Danza, già dagli anni ’80.
La danzatrice e coreografa Sonia Di Gennaro, invece, è membro stabile della Compagnia fin dal 1987, mentre Angela Caputo sta iniziando adesso la sua carriera nella Compagnia.

Generazioni e storie, diverse ma intrecciate, si incontrano o si ritrovano insieme sul palco per dar vita ad uno spettacolo di grande impatto ed ispirazione.

Uno spettacolo in cui il corpo appare come “metamorfosi dei tempi nuovi”, afferma Gabriella Stazio, “un luogo di stupefacenti convergenze, così come di irriducibili divergenze”.

© Foto di Pasquale Ottaiano

Il Luogo del Paradosso

Ideazione e Coreografia di Gabriella Stazio
con l’apporto creativo degli artisti in scena

Musiche originali dal vivo e Sound Design
Francesco Giangrande

E nella parte di loro stessi:
Roberta Escamilla GarrisonJoseph FontanoClaudio MalangoneSonia Di GennaroMichele SimonettiAngela Caputo

Coproduzione
Movimento DanzaTeatro Stabile di Napoli – Teatro Mercadante

Durata
55 minuti


Sinossi

Il corpo è il luogo di un paradossosecondo Jacques Le Goff, ovvero il luogo dove si incontrano peccato e martirio. Un luogo oltre la logica o un problema senza soluzione, oppure contro le regole o meglio oltre l’apparenza. Il corpo è il luogo cruciale delle tensioni dinamizzanti dell’Occidente tra esperienza quotidiana e straordinaria, ragione e contraddizione.

Se da un lato la storia del corpo è una storia fatta di oblio, di rinuncia, dell’uso politico della metafora corporea fatto dalla cultura occidentale, dall’altro, come dice Marc Bloch, è necessario restituire un corpo alla storia. E dare una storia al corpo.

Sarà emozionante lavorare per dare il loro posto alle avventure del corpo – Marc Bloch – scavare, dissotterrare insieme ai danzatori, per liberarlo dalla costanza dell’oblio – reprimere, interiorizzare, privatizzare –  alla ricerca delle avventure che i nostri corpi hanno vissuto e quelle che stanno vivendo. Il corpo è la metamorfosi dei tempi nuovi. Di stupefacenti convergenze, come di irriducibili divergenze, in cui la storia del corpo è il non pensato della civiltà occidentale, il non detto. Il luogo del paradosso diviene un essere pensante autonomo, o “Una stanza piena di gente” dal titolo del libro di Daniel Keyes, autobiografia di Billy Milligan, prima personalità multipla riconosciuta dalla medicina.

La rivincita del corpo è ora.