IL LUOGO DEL PARADOSSO

Coreografia di Gabriella Stazio

danzano, nella parte di loro stessi

Roberta Escamilla Garrison, Joseph Fontano, Claudio Malangone, Sonia Di Gennaro, Michele Simonetti, Angela Caputo

musiche originali dal vivo e sound design

Francesco Giangrande

coproduzione

Movimento Danza, Teatro Stabile di Napoli – Teatro Mercadante

durata

55 minuti

“Il Luogo del Paradosso” è un progetto coreografico in due episodi firmato da Gabriella Stazio per la storica Compagnia Movimento Danza. Due coreografie diverse (ognuna di circa 55 minuti) ma, allo stesso tempo, parte del medesimo racconto.

Protagonista è il corpo come “luogo di un paradosso” ovvero, secondo Jacques Le Goff, il luogo dove si incontrano peccato e martirio, dove si sfidano le tensioni della civiltà occidentale, dove si manifestano le sue logiche e contraddizioni.

Interagendo con il sound designer Francesco Giangrande e le sue musiche originali eseguite dal vivo, ogni danzatore darà espressione alle “avventure” del proprio corpo, liberandolo dalla “costanza dell’oblio”, dai meccanismi del “reprimere, interiorizzare e privatizzare” che occultano le sue tante storie, tutte uniche, tutte da scoprire.

Insieme alle storie dei corpi, inoltre, sul palco rivivono emozionanti storie di danza.

Roberta Escamilla Garrison e Joseph Fontano, due protagonisti assoluti della danza mondiale, hanno contribuito fortemente alla diffusione della danza contemporanea in Italia, dagli anni ’70 in poi, sia come artisti che come docenti. Per loro è stato un grande piacere accogliere l’invito ad unirsi alla Compagnia di Gabriella Stazio, una delle loro prime allieve italiane.

Claudio Malangone, rinomato coreografo e direttore artistico di Borderline Danza, compagnia riconosciuta dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, ha avviato la sua brillante carriera di danzatore nella Compagnia Movimento Danza.

Michele Simonetti, professore di danza contemporanea presso il Centre Anjaliom e il Conservatoire Erik Satie Le Blanc Mesnil di Parigi, è stato anch’egli tra i primi componenti della Compagnia Movimento Danza, entrandone a far parte con la stessa audizione cui ha partecipato Claudio Malangone. Ha inoltre firmato alcune coreografie per la Compagnia Giovani di Movimento Danza.

Sonia Di Gennaro, membro stabile della Compagnia fin dal 1987, ha partecipato a tutte le sue tournée internazionali ed oggi è anche un’affermata docente e coreografa, anche lei autrice di successo per la Compagnia Giovani di Movimento Danza.

Angela Caputo, infine, sta iniziando adesso la sua carriera di danzatrice nella Compagnia ed è uno dei tanti esempi della costante attività di scouting esercitata da Movimento Danza.

Generazioni e storie, diverse ma intrecciate, si incontrano o si ritrovano insieme sul palco per dar vita ad uno spettacolo di grande impatto ed ispirazione.

Uno spettacolo in cui il corpo appare come “metamorfosi dei tempi nuovi”, afferma Gabriella Stazio, “un luogo di stupefacenti convergenze, così come di irriducibili divergenze”.

“Il Luogo del Paradosso” ha debuttato dal 13 al 16 marzo 2019 al Ridotto del Mercadante, nell’ambito della rassegna di danza contemporanea #stabiledanza, promossa dal Teatro Stabile di Napoli – Teatro Nazionale.

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Sinossi

Il corpo è il luogo di un paradossosecondo Jacques Le Goff, ovvero il luogo dove si incontrano peccato e martirio. Un luogo oltre la logica o un problema senza soluzione, oppure contro le regole o meglio oltre l’apparenza. Il corpo è il luogo cruciale delle tensioni dinamizzanti dell’Occidente tra esperienza quotidiana e straordinaria, ragione e contraddizione.

Il luogo del paradosso è composta da “cellule coreografiche”, che hanno come tematiche le avventure del corpo, la rivincita e l’oblio del corpo, la metamorfosi e la memoria del corpo ed altre ancora. L’intera coreografia è il succedersi da una cellula coreografica di un danzatore a quella di un altro ed ogni sera i danzatori decidono in piena autonomia la successione delle loro cellule, senza comunicarlo alla coreografa ed agli altri abitanti del luogo.

Il luogo del paradosso diviene un essere pensante autonomo, o “Una stanza piena di gente” dal titolo del libro di Daniel Keyes, autobiografia di Billy Milligan, prima personalità multipla riconosciuta dalla medicina.

Gli abitanti del luogo vivono una storia in comune in cui, a cominciare da quando i danzatori “fanno il tocco” per decidere chi sarà il primo ad entrare in scena, si crea un ulteriore paradosso, in cui tutti conoscono le parti che compongono la coreografia, ed allo stesso tempo nessuno sa quello che succederà ad ogni spettacolo. Se da un lato la storia del corpo è una storia fatta di oblio, di rinuncia, dell’uso politico della metafora corporea fatto dalla cultura occidentale, dall’altro, come dice Marc Bloch, è necessario restituire un corpo alla storia. E dare una storia al corpo.