Giunge alla sua fase conclusiva l’edizione 2021 di “Residanza – La casa della nuova coreografia“, bando di residenza coreografica indetto da Movimento Danza – Organismo di Promozione Nazionale.

La finale si terrà mercoledì 22 dicembre, ore 19, presso il Ridotto del Teatro Mercadante di Napoli, in Piazza Municipio.

Le 4 coreografie finaliste saranno valutate da una giuria di qualità composta da:
– Chiara Ameglio, danzatrice e coreografa under 35;
– Mimmo Basso, Direttore operativo Teatro di Napoli – Teatro Nazionale;
– Valentina Marini, director Spellbound Contemporary Ballet e artistic director Fuori Programma Festival;
– Gilberto Santini, direttore AMAT – Associazione Marchigiana Attività Teatrali;
– Viola Scaglione, direttrice artistica del Balletto Teatro di Torino e della Stagione BTT moves.

La serata sarà presentata da Elisabetta Testa, docente e critica di danza.

Biglietto unico: € 5,00.
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Residanza è un bando finalizzato a favorire il ricambio generazionale nell’ambito della danza ed è parte di “Gap! Change! Now! | Projects for the next dance generation 2018/2021”, progetto che gode del sostegno del Ministero della Cultura e della Regione Campania.
L’edizione 2021 si svolge in collaborazione con Teatro di Napoli – Teatro Nazionale.

Le coreografie finaliste

PIANO SOLO CORPO SOLO

“Avvertiamo veramente la presenza di un’altra persona a condizione di sentirci soli – Solo così le nostre intime ricerche e complessità possono aprirsi all’altro nella scrittura.”

Nell’immediatezza della relazione avviene l’incontro tra le intime ricerche di due solitudini: Piano Solo – brani composti e suonati dal vivo da Simone Graziano per pianoforte a coda preparato (da album Embracing the future), e Corpo Solo – composizione coreografica di Claudia Caldarano.
Piano solo Corpo solo è una performance/concerto in cui ricreiamo nel suono e nel movimento la condizione intima e solitaria della musica “da camera”, per stabilire un contatto sottile ad personam in uno spazio pubblico, un’esecuzione riservata e intima per un vasto pubblico di singoli.
È una “Toccata” sulla carezza, sul tattile “gioco con qualcosa che si sottrae”: la carezza non sa che cosa cerca e ciò che è accarezzato non è toccato, è sfiorato. C’è una tensione verso l’altro che non è mai posseduto, e la ricerca di qualcosa che per sua natura non può che sfuggire.
Da qui la nostra affezione ci spinge al di là della barriera bianca e nera della tastiera e della pelle a sfiorare e far emergere, nell’emotività del discorso strumentale, anche condizioni come l’incomunicabilità, l’alienazione, il disagio esistenziale nel presentismo.

coreografia e danza Claudia Caldarano
composizione e esecuzione musicale Simone Graziano
consulenza drammaturgica Alessandro Brucioni
produzione mo-wan teatro e nòva
durata 15 min.

In collaborazione con Associazione Culturale 4’33” direzione Matteo Gabutti.
Con il sostegno delle residenze creative Armunia e InTeatro e dello spazio Atelier delle Arti.

OFF CELLS PROJECT
THEMA • OMAGGIO A BERIO

Off-Cells è un progetto crossmediale il cui focus è l’interazione dei corpi con il suono e la luce all’interno di un live set interattivo. Un percorso sensoriale performativo,metafora della percorrenza dell’inconscio e della profondità della nostra natura interiore. Off-Cells accoglie le opposizioni di buio-luce, del visibile e del non-visibile, in una condizione di oscurità in cui l’occhio attiva delle cellule periferiche della retina dette proprio off-cells. Microuniversi emotivi e architetture d’ombra, abitate dal corpo che è un medium sensibile, posto in un ambiente che comprende tutti i sensi in un unico sistema complesso, una polifonia sensoriale.
Questo capitolo introduce una matrice drammaturgia ulteriore, derivante dal tessuto sonoro dell’opera di Luciano Berio, in particolare rispetto all’analisi di THEMA -omaggio a Joyce, in cui l’autore sviluppa una sperimentazione di fusione e metamorfosi di diversi linguaggi espressivi.

concept& coreografia Sara Lupoli
performer Maria Anzivino e Ginevra Cenere
musiche Luciano Berio, Asuna
consulenza musicale Dario Casillo
costumi Dario Biancullo
produzione ArtGarage  
con il sostegno di Periferie Artistiche, Cie Twain e Conservatorio “Nino Rota”
durata 15 min.

ALCE

“Natura! Ne siamo circondati e avvolti, incapaci di uscirne, incapaci di penetrare più dentro di lei. Crea forme eternamente nuove; ciò che esiste non è mai stato; ciò che fu non ritorna – tutto è nuovo, eppur sempre antico.” Goethe, Urpflanze.

ALCE nasce come studio biologico e comportamentale di alcuni tipologie di animali per poi evolvere verso un’indagine sul concetto di natura e “naturale”, attraverso una definizione che comprende nella sua molteplicità di significati, l’inclusione degli strumenti tecnologici prodotti dall’immaginazione creativa umana. Avvolto dalla luce e sepolto dall’oscurità, i corpi creano immagini ibride, a tratti aliene, che mutano verso la composizione di figure antropomorfe, rivelando infine un misterioso corpo cibernetico. Traendo ispirazione dalla teoria cyborg della biologa e filosofa Donna Haraway, l’intera danza sfrutta l’androginia e la somiglianza dei performer per inaugurare un nuovo modo di pensare l’identità sessuata, superando la maniera dualistica di contrapporre il maschile al femminile.

coreografia e concept Pablo Ezequiel Rizzo
intrepreti Alessandra Cozzi, Pablo Ezequiel Rizzo
costumi Lucia Amitrani, Manuel Ghidini, Kateryna Kovalchuk
scenografia Lucia Amitrani
durata 13 min.

sostenuto da DiD Studio e Spazio 21, Milano 

 

SATURNO II

“Saturno II” indaga il rapporto di coppia, la relazione di attaccamento uno-a-uno nel suo equilibrio fragile di silenzi, parole, incomprensioni, passi verso, corse indietro, contatti e distanze. Due identità che non riescono “a disinnescare”, che dopo ogni esplosione si quietano per poco, per ricaricarsi ed essere pronti a rivomitarsi addosso, reciprocamente, nuovamente, tutta la propria incapacità di fare un passo indietro rispetto al proprio ego. Due corpi che possono vibrare nella stessa porzione di spazio, o muoversi su livelli diversi che non si incontrano mai, distanti come pianeti, estranei come differenti galassie. I corpi possono tentare di parlarsi, capirsi, viaggiare nella stessa direzione, oppure divergere e prendere strade diverse quando la comunicazione diventa impossibile.

di Marika Di Remigio
con Gaia Figini ed Enrico Luly
musiche di Liila, Hania Rani, Sigur Ros e Alex Somers
durata 15 min.

Fuori concorso

Marco Munno con Knotting alla finale di Residanza 2020 (ph Maurizio De Nisi)

KNOTTING

“Knotting” è un lavoro coreografico che ha come concetto base l’immagine e il significato del nodo e l’azione in relazione con il corpo in scena “annodarsi”. Esso in senso metaforico è percepibile sotto forma di valenze simboliche e concettuali presenti nella vita e visibile attraverso dinamiche corporali che rimandano alla teoria fisica dei nodi, l’immagine di curve chiuse intrecciate nello spazio. Il nodo è un qualcosa di complicato, complesso, un centro nevralgico e addirittura vitale. “Knotting” è frutto della voglia e della necessità di descrivere e inscenare un lato grigio della mente umana e dunque dell’uomo nella società, che ha la costante voglia di liberarsi dei vari problemi, limiti, costrizioni e nodi.

di e con Marco Munno
Produzione Movimento Danza
Progetto vincitore Residanza – La casa della nuova coreografia 2020
durata 16 min.