Giovedì 8 dicembre 2022 inizia a NapoliIl Canto delle Mani”, rassegna di danza e musica diretta da Gabriella Stazio e promossa da Movimento Danza – Organismo di Promozione Nazionale. In programma una serie di performance, incontri e laboratori inclusivi che indagano su tematiche legate al Natale quali l’accoglienza dell’altro, la celebrazione dell’amore e la riscoperta di riti e tradizioni, rilette in chiave contemporanea.

La rassegna rientra nell’ambito di “Altri Natali”, progetto promosso e finanziato dal Comune di Napoli che dall’8 al 31 dicembre 2022 animerà le 10 Municipalità cittadine con un ricco e inedito palinsesto di eventi che rinnovano il canone natalizio partenopeo, combinandolo con forme e contenuti provenienti da tradizioni differenti e con riflessioni che ampliano i concetti di maternità e di famiglia.

La rassegna “Il Canto delle Mani” si svolgerà in varie location della Municipalità 8 di Napoli, tra l’8 e il 23 dicembre 2022.

Gli incontri, i laboratori e le performance vedranno impegnata la Compagnia Movimento Danza, il Performing Arts Group – Compagnia Giovani Movimento Danza e l’Ensemble Barocco di Napoli diretto da Tommaso Rossi che presenteranno alcuni dei loro spettacoli legati alla tradizione musicale e coreutica napoletana.

Gli spettacoli saranno intervallati da momenti di dialogo tra artisti e comunitàSul significato dell’amore”, in cui si approfondiranno temi quali l’accoglienza, l’ascolto, l’altro, le varie forme di amore. I talk saranno condotti dalla giornalista Mariavittoria Veneruso.
Su questi stessi temi rifletteranno alcuni laboratori inclusivi di danza, aperti a tutti, senza limiti di età né di abilità.

Tutti gli eventi sono ad ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria (fino ad esaurimento posti).

Info e prenotazioni: info@movimentodanza.org – WhatsApp 335 8442967
Movimento Danza – Via Bonito 21 B-80129 Napoli (aperti dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 21:00).

IL PROGRAMMA

giovedì 8 dicembre | ore 19:30

Il Canto delle Mani

spettacolo di danza con la Compagnia Movimento Danza
presso il Teatro Padre Antonio Cecerevia Attilio Micheluzzi, 33 (Parrocchia S.M.Maddalena)

IL CANTO DELLE MANI

coreografia di Gabriella Stazio
musiche originali di Luigi Stazio
musiche E’ Zezi Gruppo Operaio di Pomigliano d’Arco e della tradizione campana
danza Sonia Di Gennaro, Francesca Gifuni

C’è chi canta col cuore, chi con la testa, chi con i piedi, chi con il corpo, chi magari con le sole mani – dice l’amico e M° Pasquale Scialò nel suo saggio “Venti voci per un lessico”.
E c’è chi danza col cuore, chi con la testa, chi con i “piedi”, chi con il corpo, chi magari con le sole mani.
La vera natura della cultura partenopea è fondata sulla tolleranza, sull’attitudine all’interazione, alla commistione: è il frutto dei continui scambi e contatti con i Sud del mondo.
I gesti, i suoni, i colori, gli oggetti, i simboli rimbalzano, riecheggiano, viaggiano trasportati dal mare e trovano ogni volta nuove collocazioni e riutilizzazioni.
Nasce così “Il canto delle mani” una coreografia in cui contaminazioni, connessioni, moltiplicazioni, sovrapposizioni e presenze simultanee convivano nel medesimo spazio/tempo.
Il ritmo della danza si gioca in un susseguirsi di immagini che si compongono e si scompongono in una linea di continuità non tanto logica, quanto analogica. I moduli coreutici si incrociano e si incatenano, lanciati e rilanciati da un capo all’altro della coreografia, fino a formare la tessitura di tutto l’impianto scenico, in cui la forza evocativa di una simbologia arcaica e rituale è “tradotta” in un linguaggio coreografico contemporaneo.

martedì 13 dicembre 2022 | ore 19:30

Soffio di Partenope

concerto con l’Ensemble Barocco di Napoli
presso il Teatro Padre Antonio Cecerevia Attilio Micheluzzi, 33 (Parrocchia S.M.Maddalena)

IL SOFFIO DI PARTENOPE
Il flauto a Napoli nella prima metà del XVIII secolo

Anonimo del XVII secolo
Tarantella

Alessandro Scarlatti (1660-1725)
Sonata in sol maggiore per flauto e basso (1699)
Tempo giusto-Arioso-Allegro-Allegro-Largo-Presto-Gigue

Leonardo Leo (1694 -1744)
Sonata VII per flauto e basso continuo
Largo-Allegro-Largo-Allegro

Leonardo Leo
Sonata in sol minore
Largo-Presto-Largo (Arpeggio)-Allegro

Francesco Mancini (1672 – 1737)
Sonata IV in la minore per flauto dolce e basso continuo (1724)
Spiritoso-Largo-Allegro-largo-Allegro spiccato



ENSEMBLE BAROCCO DI NAPOLI

Tommaso Rossi, flauto dolce
Ugo Di Giovanni, arciliuto
Manuela Albano, violoncello

La straordinaria ricchezza di repertorio musicale che fa capo alla Scuola Napoletana è ormai un dato assodato a livello mondiale; opera, musica sacra, musica strumentale: in tutti questi campi i compositori che hanno operato a Napoli tra XVI e XVIII secolo hanno fornito prove magistrali e lasciato capolavori assoluti , che sono ancora valori artistici di bellezza da preservare.
Appare ormai con chiarezza che a Napoli, a partire dagli anni ’70 del XVI secolo, comincia ad affermarsi anche una forte e solida scuola di strumentisti a fiato. Dislocati nei gangli delle istituzioni didattiche napoletane – i famosi Quattro Conservatori – questi musicisti sono, in realtà, dei poli-strumentisti, in grado di suonare con abilità tutti gli strumenti a fiato.
Il programma proposto presenta un piccolo saggio del repertorio per flauto e basso continuo, rappresentativo del ruolo di questo strumento nella Napoli dei primi decenni del XVIII secolo e della qualità musicale delle composizioni dedicate al flauto, provenienti dai fondi musicali del Conservatorio San Pietro a Majella, della University of Carolina Music Library, della Collezione Harrach della Public Library di New York.

venerdì 16 dicembre 2022 | ore 15:30

Laboratorio di danza e dimostrazione

con Movimento Danza
presso il Teatro del Complesso Scolastico “Alpi –Levi” – via Bakù, 4

giovedì 22 28 dicembre 2022 | ore 10:30

Laboratorio di danza e dimostrazione

con Movimento Danza
presso l’Auditorium Polifunzionale del Complesso Scolastico “Giovanni XXIII”via Nuova Toscanella, 235

venerdì 23 dicembre 2022 | ore 19

Il Fuoco del Vesuvio e Città Perduta

spettacolo di danza con la Compagnia Movimento Danza ed il Performing Arts Group
presso l’Auditorium Polifunzionale del Complesso Scolastico “Giovanni XXIII” – via Nuova Toscanella, 235

IL FUOCO DEL VESUVIO

coreografia di Gabriella Stazio
con Sonia Di Gennaro
ed il Performing Arts Group – Compagnia Giovani Movimento Danza

Personalmente ho sempre trovato scomodo essere considerata una coreografa “moderna”, perché questa definizione porta con sé un purismo di cui mi sento in parte estranea.
Nella mia ricerca avverto la presenza contemporanea di moduli gestuali e coreografici che spaziano dal vocabolario modern a quello accademico, a quello di matrice etnica.
Credo nella lettura trasversale di questi materiali, in un loro uso “naturale”, senza forzature.
Sarà anche perché sono napoletana, figlia di una cultura che pratica costantemente la contaminazione, la rielaborazione e la sintesi fra materiali indigeni e di importazione, di origine “alta” e “bassa”, del centro e dalla periferia del mondo.
Il Vesuvio è parte integrante del nostro fuoco, che sebbene sia spento, arde ancora. Pronto a riaccendersi, a prendere forme nuove. Un’energia che cova, pronta a riesplodere.
Tre sono i fuochi di Napoli che mi ispirano.
Il Fuoco del Vesuvio nasce da una ricerca tesa a percorrere un’area culturale napoletana prova di certezze ma ricca di identità.



CITTA’ PERDUTA

coreografia di Gabriella Stazio
musiche originali Luigi Stazio
danza Sonia di Gennaro

Nel 1993 Gabriella Stazio presenta per la prima volta a Napoli e in Italia una performance di danza nel Museo Archeologico Nazionale. Un evento site-specific. Un progetto avanguardista, mai realizzato prima che il Museo Archeologico Nazionale di Napoli accolse con lungimiranza e spirito di ricerca. Oggi di iniziative così se ne vedono tante, ma allora l’evento creò grande clamore e interesse.
Città perduta è una coreografia ispirata all’eruzione del Vesuvio che distrusse Pompei nel 79 d.C. che come l’eruzione del Vesuvio è parte integrante della nostra memoria collettiva. Una città perduta che desideriamo ritrovare non solo nella nostra memoria ma anche nella realtà quotidiana.