Domenica 2 ottobre 2022, presso le Fonderie di Villa Bruno, a San Giorgio a Cremano, la Compagnia Movimento Danza sarà ospite della XXVII edizione del Festival Ethnos.
La Compagnia sarà protagonista di “Danza il popolare”, una serie di workshop e incontri sulla cultura popolare, con lo spettacolo “Il Canto delle Mani”, storica coreografia di Gabriella Stazio sulle musiche degli E’ Zezi Gruppo Operaio di Pomigliano d’Arco e di altre tradizioni campane, oltre che sulle musiche originali di Luigi Stazio. Danzano Sonia Di Gennaro e Francesca Gifuni.
Alla serata del 2 ottobre parteciperà anche la Compagnia Tarantarte con “Premesse a Kore”, regia e coreografie di Maristella Martella con Manuela Rorro, Alessandra Gaeta, Giulia Piccinni e Claudia Sarcinella.
Gli spettacoli iniziano alle ore 19.
Le Fonderie di Villa Bruno si trovano in via Cavalli di Bronzo, 22.
Il costo del biglietto è di € 5 (€ 5,60 se acquistato online).

Il Canto delle Mani

C’è chi canta col cuore, chi con la testa, chi con i piedi, chi con il corpo, chi magari con le sole mani – dice l’amico e M° Pasquale Scialò nel suo saggio “Venti voci per un lessico”. E c’è chi danza col cuore, chi con la testa, chi con i “piedi”, chi con il corpo, chi magari con le sole mani. La vera natura della cultura partenopea è fondata sulla tolleranza, sull’attitudine all’interazione, alla commistione: è il frutto dei continui scambi e contatti con i Sud del mondo. I gesti, i suoni, i colori, gli oggetti, i simboli rimbalzano, riecheggiano, viaggiano trasportati dal mare e trovano ogni volta nuove collocazioni e riutilizzazioni. Nasce così “Il canto delle mani” una coreografia in cui contaminazioni, connessioni, moltiplicazioni, sovrapposizioni e presenze simultanee convivono nel medesimo spazio/tempo. Il ritmo della danza si gioca in un susseguirsi di immagini che si compongono e si scompongono in una linea di continuità non tanto logica, quanto analogica. I moduli coreutici si incrociano e si incatenano, lanciati e rilanciati da un capo all’altro della coreografia, fino a formare la tessitura di tutto l’impianto scenico, in cui la forza evocativa di una simbologia arcaica e rituale è “tradotta” in un linguaggio coreografico contemporaneo.

Coreografia di Gabriella Stazio
Musiche originali di Luigi Stazio
Musiche di: E’ Zezi Gruppo Operaio di Pomigliano d’Arco e della tradizione campana
Danza: Sonia Di Gennaro, Francesca Gifuni