Va in scena a Napoli la nuova danza d’autore con la XXIII edizione di “Second Hand – Di Seconda Mano”, rassegna di danza contemporanea a cura di Gabriella Stazio.

Organizzata da Movimento Danza – Organismo di Promozione Nazionale, la rassegna propone due spettacoli a sera dal 20 al 22 luglio 2021, ore 21, negli spazi all’aperto del Teatro dei Piccoli di Napoli, all’interno della Mostra d’Oltremare.

Il costo del biglietto di ingresso per 1 sera è di 10 euro.
I biglietti per i singoli spettacoli (5 euro) si acquistano al botteghino del Teatro dei Piccoli oppure online su etes.it.
Nel programma riportato di seguito, c’è un pulsante di collegamento ad etes.it dopo ogni sinossi.

L’edizione 2021 di “Second Hand – Di Seconda Mano” è inserita nella programmazione di “La Campania è Teatro, Danza e Musica”, progetto promosso da ARTEC/Sistema MED, in collaborazione con SCABEC – Società Campana Beni Culturali e Fondazione Campania dei Festival.

Martedì 20 luglio

Il brutto anatroccolo

ideazione, coreografia, regia, luci Patrizia Cavola – Ivan Truol
con Marco Cappa Spina
produzione Atacama
con il contributo di MIC
residenza La Scatola Dell’Arte
durata 12 minuti

Il percorso di formazione di una creatura diversa, sottoposta al giudizio degli altri, derisa, non riconosciuta come simile, come parte della comunità. Costretta alla fuga, alla migrazione, al peregrinare alla ricerca della propria identità e di un proprio posto nel mondo.
Un percorso verso l’accettazione di se stessi e degli altri, verso il superamento delle paure e delle vulnerabilità e verso la scoperta del valore insito in ogni essere umano a prescindere dal contesto sfortunato in cui possa venire a trovarsi. La storia ci aiuta a focalizzare che l’essere diverso può rappresentare una ricchezza e che attraverso un processo di trasformazione ci può condurre al compimento della nostra natura in tutta la sua bellezza e originalità.

Graft

scrittura coreografica Sofia Casprini
drammaturgia Anthony Mathieu
danzatrice Sofia Casprini
produzione Ariella Vidach Aiep
durata 18 minuti

In una società che tende all’omologazione, a creare steriotipi e a chiudere gli individui in schemi predefiniti valorizzandone l’aspetto razionale a discapito dell’istinto, GRAFT elabora con leggera ironia il conflitto tra pensiero e illogicità, tra riflessione e spontanea reazione, tra essere umano ed animale, pilotando la scena verso l’apparizione di un essere ibrido, nuovo, per metà umano e per metà animale. Lo stesso titolo “Graft”, in italiano “innesto”, rimanda alla formazione di una specie ibrida, risultato delle due componenti. La continua ricerca di modelli a cui ispirarsi, di forme ideali da prendere per riconoscersi, definirsi ed affermarsi socialmente produce un cambiamento, una metamorfosi, elemento chiave del lavoro. Il corpo della danzatrice, di fatti, si modella
costantemente portando fuori immagini evocative talvolta appartenenti al mondo animale talvolta al mondo concreto di una società stereotipata, talvolta appaiono figure ibride attraverso cui i due piani si miscelano provocando disorientamento.

Mercoledì 21 luglio

Sulle ali della gravità

coreografia Sonia Di Gennaro
danza Francesca Gifuni
produzione Movimento Danza – MIC – Regione Campania
durata 16 minuti

L’energia è compressa in un corpo che prova a liberarla ma rimane come di pietra, ancorato in un punto preciso dello spazio. Alla ricerca di una un strada per comunicare con l’esterno, la forza inizia a fluire attraverso lo sguardo e il tatto, con un’intensità crescente, e saranno questi sensi a guidare la danzatrice nella creazione di percorsi spaziali e mentali inediti. In un’esperienza unica e personale, progressivamente si manifesta la tensione verso l’equilibrio: il mondo interno trova un’espressione più armonica e lo spazio esterno si arricchisce di significati, risonanze e potenzialità di sviluppo.

PRIVATE RITE – Something is growing

coreografia e danza Marco Casagrande
musica Emptyset – Labradford
produzione Movimento Danza – MIC – Regione Campania
durata 19 minuti

Un corpo inerme. Un luogo tangibile e malleabile che si espande, si deforma e rinasce.
Lentamente si sviluppa un intimo rituale tra il soggetto e il piccolo ambiente che abita.
La crescita del corpo e del movimento appare direttamente proporzionale alla dilatazione dello spazio che, da piccolo e restrittivo, si trasforma in una passerella dove il rito personale del performer prende vita nella sua totalità. La continua crescita porta alla ricerca di spazi altri, scaturendo un dentro-fuori persistente, un rapporto che nonostante l’apparente deterioramento, tende a ritornare verso il legame primordiale, fondendosi in un’unica scultura che muta nello spazio e nel tempo. L’interrogativo si pone inevitabilmente. Dopo tale esperienza chi è, quindi, il soggetto? E chi l’oggetto?

Progetto finalista di “Residanza – La casa della nuova coreografia 2020”, bando di ospitalità e residenza coreografica, azione “Gap! Change! Now! Projects for the next dance generation” – Movimento Danza 2018/2021 e con il sostegno del Ministero della Cultura.

Giovedì 22 luglio

SKIN

autore/interprete Adriana Cristiano
sound design /audio programming and installation a cura di Alessandro Capasso
concept e ideazione coreografica Claudio Malangone
produzione Borderlinedanza 2021, con il contributo di MIC, Regione Campania
durata 25 minuti

Pelle, sudore, azione, veicolo di conduzione reciproco tra interno e esterno, in grado di creare un flusso dinamico di energia e di emozioni.
Come quelle identificate da Ippocrate nei 4 umori e scelte dal pubblico in un percorso interattivo, alla scoperta dell’umore prevalente che caratterizza in quel momento la performance. Con SKIN attraverso un circuito analogico/digitale costruito ad hoc si intende esplorare, in condivisione con l’audience, le possibilità del corpo umano e del movimento di trasformarsi in suoni. Curiosità, gioco e opportunità creative in un dialogo reciproco tra suono e il semplice tocco umano.

Sulle ali della gravità

coreografia Sonia Di Gennaro
danza Francesca Gifuni
produzione Movimento Danza – MIC – Regione Campania
durata 16 minuti

L’energia è compressa in un corpo che prova a liberarla ma rimane come di pietra, ancorato in un punto preciso dello spazio. Alla ricerca di una un strada per comunicare con l’esterno, la forza inizia a fluire attraverso lo sguardo e il tatto, con un’intensità crescente, e saranno questi sensi a guidare la danzatrice nella creazione di percorsi spaziali e mentali inediti. In un’esperienza unica e personale, progressivamente si manifesta la tensione verso l’equilibrio: il mondo interno trova un’espressione più armonica e lo spazio esterno si arricchisce di significati, risonanze e potenzialità di sviluppo.

La rassegna è realizzata nell’ambito del progetto “Gap! Change! Now! – Projects for the next dance generation 2018/2020”, con il sostegno del MIC e della  Regione Campania.