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Coreografia di Gabriella Stazio
Danza Sonia Di Gennaro
Sound Design Francesco Giangrande
Musiche di Yann TiersenMorganF.BuscaglioneJimmy FontanaMassimo RanieriPatty PravoRino Gaetano

Produzione Movimento DanzaMinistero dei Beni e delle Attività Culturali e TurismoRegione Campania

Prima rappresentazione: Raid Festival Moving, Auditorium Centro Sociale di Salerno, settembre 2020

Durata 28 minuti

Tutte le foto utilizzate nello spettacolo sono tratte da “Vogue Italia”

Per informazioni: promozione@movimentodanza.org

L’incoerenza, la mancata coesione delle particelle di un corpo, di una sostanza, può avere i suoi lati positivi. Come il potersi insinuare ovunque, di volare almeno per un po’ e poi di depositarsi, penetrare nuovamente in altri luoghi o nello stesso posto, di essere quasi invisibile, almeno all’inizio. Pensi di averla mandata via? (l’incoerenza), ma non è così. Ritorna.
Un corpo coerente non può comportarsi allo steso modo, perché le particelle si aggregano, si consolidano, diventano materia e sei fregato.
Devi iniziare a pensare al peso, alla dinamica, alla forza, alla qualità, insomma un sacco di cose.
E oggi ti chiedi: ne vale la pena?
Anche l’incoerenza di pensiero è una bella qualità.
Puoi fare un po’ quello che ti pare, negando quello che hai appena affermato, senza una logica, senza una etica, senza un preciso perché. Infatti il pensiero incoerente mi sembra stia avendo un bel successo ultimamente.
Nel caso in cui le particelle di incoerenza sono minutissime come la polvere, e non la vedi quasi (eppure c’è), ti chiedi addirittura se sia il caso di spolverare, tanto non si vede, tanto poi si riforma. Tanto non ne vale la pena.
Ognuno di noi avrà avuto un minutissimo momento di polvere di incoerenza nella vita. Ognuno di noi dovrebbe conservare (nella polvere) un pensiero incoerente, come un ancora di salvezza.
Questo è il mio.

(“Levare la polvere” è una azione già presente in una mia precedente coreografia del 2000 “Entrate…a vostro rischio”. Quella unica azione estrapolata da tutto il contesto precedente, diviene oggi una nuova coreografia. Si vede che non l’avevo levata bene, la polvere)

Gabriella Stazio