Francesca Dibiase (1993) si è diplomata al TAF Franca Bartolomei, Roma, diretta da Raffaella Appia.
Ha approfondito i suoi studi presso la “Modem Company Zappalà” diretta da Roberto Zappalà, “APP” diretto da Elisa Pagani e “Il corpo intuitivo” diretto da Daniele Ninarello.
Ha lavorato con Elisa Pagani, Ariella Vidach per il site specific DANsite, Daniele Ninarello, Gruppo Nanou. È danzatrice in Pastorale e Dust of dreams di Daniele Ninarello e ha lavorato come sua assistente durante il progetto “PIUME” presso la “Lavanderia a Vapore”.
Vincitrice del progetto Cuore Basilicata “La vita quotidiana nel cuore della Basilicata”, diretto da Jacopo Fo.
Ha frequentato il corso BMC online con Bonnie Bainbridge Cohen.
È certificata come istruttrice posturale.
Attualmente fa parte del corso “Incubatore per futuri coreografi*” diretto da Franca Ferrari presso il C.I.M.D di Milano.
Partecipa come danzatrice al progetto “Il sé é un danzatore” di Simona Bertozzi nell’ambito del Festival Fuori Margine.

Francesca Dibiase (1993) is an Italian dancer graduated from TAF Franca Bartolomei, Rome, directed by Raffaella Appia.
She deepened her studies at the “Modem Company Zappalà” directed by Roberto Zappalà , “APP” directed by Elisa Pagani and “The Intuitive Body” directed by Daniele Ninarello.
She worked with Elisa Pagani, Ariella Vidach for the site specific DANsite, Daniele Ninarello, Nanou Group. She is a dancer in Pastorale e Dust of dreams by Daniele Ninarello and she worked as his assistant during the project “PIUME” at the “Lavanderia a Vapore”.
Winner of Cuore Basilicata’s project “The daily life in the heart of Basilicata” directed by Jacopo Fo.
She attended the Online BMC course with Bonnie Bainbridge Cohen.
She is certified as a postural instructor. Currently part of the course “Incubatore per futuri coreograf*” directed by Franca Ferrari at the C.I.M.D Milan.
She takes part as a dancer in the project “Il sé é un danzatore” by Simona Bertozzi within the Festival Fuori Margine.

Elettrica

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Elettrica è una performance generata dalla vicinanza tra pubblico e performer. Una voce invita il pubblico a sedersi mentre i performer preparano l’ambiente. Pubblico e performer si trovano ad abitare insieme uno spaziotempo denso di vibrazioni.
Ogni movimento, ogni sguardo, ogni minimo cambiamento di stato e di temperatura è un’onda elettromagnetica che viaggia attraverso l’atmosfera. I corpi diventano cavi, diventano antenne che trasformano le onde elettromagnetiche in segnali. I corpi sono trasduttori dentro-fuori, su-giù, avanti-indietro.
I corpi cambiano postura, altezza, inclinazione, punto di vista, ritmo, trasformano e riconfigurano il groviglio di connessioni e legami, di vicinanze e distanze. La terza performer, ascoltando la scrittura coreografica, scrive anche lei: mette in parole, traduce arbitrariamente le conversazioni non verbali in conversazioni verbali intermittenti e non lineari.
Elettrica è un tentativo di comunicare in un modo imprevisto, sussurrato, sfacciato, preciso e sensibile. Chiamo “imprevisto” il luogo in cui mi trovo quando scelgo di lasciare un posto conosciuto per testare l’elasticità di un legame. Chiamo “imprevisto” il luogo che si dispiega quando scelgo di non essere dove sono a mio agio. Una voce indica la fine della performance.

Elettrica is a performance generated by the proximity between audience and performers. A voice invites the audience to take a seat while the performers prepare the environment. Audience and performers find themselves inhabiting together a dense spacetime full of vibrations.
Every movement, every glance, every slightest shift of state and temperature is an electromagnetic wave travelling through the atmosphere. Bodies become cables, they become antennas that transform electromagnetic waves into signals. Bodies are transducers in-out, up-down, front-back.
Bodies change posture, height, inclination, point of view, rhythm, they transform and reconfigure the tangle of connections and links, of proximities and distances. The third performer, listening to the choreographic writing, writes as well: she puts into words, arbitrarily translates non-verbal conversations into intermittent, non-linear verbal conversations.
Elettrica is an attempt to communicate in an unforeseen whispered brash precise sharp sensitive way. I call unforeseen the place I find myself when I choose to leave a known place to test the elasticity of a bond. I call unforeseen the place that unfolds when I choose not to be where I am comfortable. A voice indicates the end of the performance.